All'avvicinarsi dell'anniversario della tragedia dello tsunami in Giappone e del conseguente incidente nucleare a Fukushima, si assiste al rigurgito del cattivo giornalismo che ha accompagnato gli eventi del Marzo 2011.
Notizie ed eventi possono essere soggetti ad interpretazione, dipendere da chi scrive e dall'impostazione delle testate giornalistiche.
I numeri, ossia le misure di fisica, in questo caso della radiazione non dovrebbero esserlo. Invece, numeri e misure dati vengono citati completamente a caso per dare una patina di credibilità al messaggio che si vuol far passare. Le univtà di misura (che sono tante e traggono in confusione) microSv, milliSv, microSv/ora, Becquerel/kg vengono usate come "puffo" e "puffare" (o le tecnoparole a caso di Star Trek), completamente a caso, con un numero a caso appiccicatoci davanti "perchè fa fico".
I casi sono molti, ne cito solo uno apparso su un quotidiano nazionale che rende l'idea della follia:
" Per mesi si sono registrati tra 2 e 3 micro-sievert all'ora, una concentrazione che la scienza considera letale. Oggi il contatore si ferma a 0,8: otto volte il livello di Tokyo, limite della cosiddetta normalità."
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Il valore letto dal Geiger va diviso per 100 per ottenere i microSv/h |
2 microSv/ora è quanto si misura in aereo: quindi hostess, piloti e passeggeri dovrebbero essere morti da tempo. La dose letale è 2 MILIONI di microSv/ora ossia 2 Sv (spalmati su un anno i numeri cambiano, ma stiamo comunque ordini di grandezza sotto).
0.8 microSv/h è otto volte Tokyo, che infatti è 0.1 microSv/ora o 0.05microSv/ora ma... a Roma, dentro casa mia io misuro questa mattina 0.3microSv/h e a Tor Vergata ci sono muri di tufo che arrivano a 0.4microSv/ora e cantine di Frascati con valori ancora più alti (quindi tanto normale Roma non deve essere...)
Gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale sono soggetti a grosso modo mille volte quello che c'è a terra, senza che in 50 anni di esplorazione spaziale ci siano stati effetti deleteri.
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Misure effettuate l'anno scorso a Roma, Tokyo e in aereo nei giorni successivi all'incidente di Fukushima. |
Un contatore Geiger è lo strumento più semplice da usare e permette anche ai non addetti ai lavori di rendersi conto di quanta radiazione c'è in un luogo. In 10 minuti mio figlio di 5 anni ha imparato ad usarlo (e dopo altri cinque minuti si è stufato di usarlo ed è tornato a giocare con Kamen Rider... ma quella è un'altra storia): a differenza delle contaminazioni di diossina, batteri e quant'altro la radiazione può essere misurata da chiunque In questa maniera è possibile evitare il peggiore (e probabilmente unico) effetto deleterio della radiazione dovuta all'incidente di Fukushima: quello della paura e delle malattie da stress da essa indotte.