lunedì 22 giugno 2015

Mini-recensione Gundam Origin I



(mini spoiler, ma se avete visto gundam classico, c'e' poco da spoilerare)

Siamo nell’anno 68 dell’era spaziale, dieci anni prima delle vicende narrate in Mobile Suit Gundam. Il giovane Casval, che negli anni diventerà noto come il maggiore Char (Scia) della Cometa Rossa, e sua sorella Artesia (Seira) sono coinvolti, loro malgrado, negli scontri tra le famiglie che dominano Munzo, la colonia spaziale che poi assumerà il nome di principato di Zeon.

 Gundam Origin nasce come un manga di Yoshikazu Yasuhiko. Parte dall'anno 68 per estendersi fino a narrare nuovamente le vicende dell’equipaggio della Base Bianca. La versione animata è giunta al cinema nel febbraio 2015 (evento fondamentale per convalidare la qualità del prodotto presso il pubblico) ed è stata rilasciata in DVD pochi mesi dopo.

Il primo episodio di questo prequel dura circa un’ora; l’animazione è di buon livello, anche se il combattimento iniziale – volto a catturare lo spettatore – non raggiunge la qualità di Yamato 2199, soprattutto nell’utilizzo della tecnica di cel shading, utilizzata per armonizzare le parti della scena realizzate in computer graphics con quelle animate a mano.

Gundam Origin è un prodotto valido ma che lascia un po’ di delusone sia per la durata che per l'esecuzione. Dopo una battaglia iniziale volta a catturare l’attenzione dello spettatore, la narrazione si sposta sugli intrighi di potere che porteranno la famiglia Zabi a governare il principato di Zeon e a dare inizio alla guerra contro la Terra. È interessante notare come le vicende politiche narrate nel manga siano parzialmente riconducibili agli eventi che, nei primi decenni del XX secolo, portarono al potere la fazione più militarista e guerrafondaia del Giappone.

Purtroppo, molti personaggi potenzialmente interessanti sono ridotti a livello di macchiette senza che ne venga enfatizzato il carattere né sfruttata appieno la potenzialità. In generale, anche tenendo conto del problema insito nei prequel (ossia sappiamo chi muore come), non viene dato alle vicende quello spessore che ci si sarebbe potuti aspettare da un prodotto del genere.

C'è da sperare che la serie riesca a migliorare nelle prossime puntate: il secondo episodio, ambientato nell’anno 71 dell’era spaziale ed intitolato Artesia’s sorrow, è previsto per questo autunno (qui una clip).

reblogged da destinazioneterra.it

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